Attuazione a rilento

Il pensiero di Antonio Misiani.

“La nostra impressione è che il ritmo di attuazione della Riforma fiscale stia rallentando. Sono stati varati 17 provvedimenti di secondo livello, molti significativi, ma ne mancano altri 47. Per esempio, la scadenza per l’approvazione dei Testi unici, che è uno dei punti chiave della ‘Riforma’ è slittata dal 29 agosto 2024 al 31 dicembre 2025. Il Governo sta cercando di correre ai ripari ma noi crediamo che difficilmente verrà rispettata la scadenza dei 24 mesi per l’approvazione dei provvedimenti mancanti. Detto questo, credo che se l’esecutivo Meloni ottimizzasse i tempi, scrivendo norme efficaci, senza correre il rischio di fare ‘pasticci’ e qualche ulteriore danno, ne potrebbero trovare giovamento i contribuenti italiani. Sono convinto che la filosofia di fondo di un rapporto collaborativo tra l’Amministrazione Finanziaria e i contribuenti basato, non più sulla cultura del sospetto, ma sull’idea concreta del Fisco che affianca imprese e famiglie nel pagamento delle imposte, sia assolutamente condivisibile. È assai meno condivisibile il modo in cui il governo la sta attuando”.

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