Dall’IA grandi opportunità ma l’uomo resti al centro

LE SFIDE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Al convegno della Cassa di previdenza dei ragionieri ed esperti contabili le implicazioni etiche, sociali ed ambientali legate alle nuove tecnologie

 

di Bruno Marrone

L’introduzione dell’intelligenza artificiale rappresenta una delle sfide più importanti del nostro tempo, un’innovazione che sta rivoluzionando molti settori, ma che porta con sé anche interrogativi di natura etica, sociale e ambientale.

Come ogni rivoluzione tecnologica, l’IA offre incredibili opportunità, ma impone allo stesso tempo una riflessione attenta su come utilizzarla al meglio per evitare conseguenze negative. Questo tema è stato al centro del Cnpr forum speciale, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

Virginio Merola, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Finanze della Camera dei Deputati, ha evidenziato come l’IA possa dare un grande supporto soprattutto nell’organizzazione del lavoro all’interno degli studi professionali.

Tuttavia, ha sottolineato la necessità di mantenere un equilibrio tra progresso tecnologico e consapevolezza dei rischi legati a tale innovazione.

Merola ha spiegato che, se da un lato è fondamentale che l’IA trovi applicazione concreta nel miglioramento dei processi lavorativi ripetitivi, dall’altro è necessario porre attenzione non solo alla formazione degli algoritmi, ma anche alle infrastrutture tecnologiche che questi sistemi richiedono.

“Non c’è comune in Italia che non stia affrontando proteste per l’installazione delle nuove antenne 5G”, ha dichiarato Merola, facendo riferimento anche alle crescenti preoccupazioni ambientali legate ai consumi energetici dei supercomputer necessari per il funzionamento delle IA.

“Dobbiamo evitare di creare barriere e ostacoli che rallentino l’introduzione di nuove tecnologie. L’Europa si è già dotata di un quadro normativo e sarebbe saggio allinearsi a queste regole senza introdurre ulteriori complicazioni a livello nazionale”.

Virginio Merola

Questa riflessione trova concorde Chiara Tenerini, deputata di Forza Italia in Commissione Lavoro, che ha definito l’intelligenza artificiale come la “nuova rivoluzione industriale di questo millennio che avrà un impatto straordinario su molteplici settori, dalla medicina alla ricerca, fino all’organizzazione del lavoro e alle professioni.

Tuttavia, per sfruttare al meglio il suo potenziale, è fondamentale prevedere un quadro normativo adeguato che tuteli innanzitutto l’essere umano.

La Parlamentare azzurra ha rimarcato l’importanza di mantenere un approccio antropocentrico all’IA, dove l’uomo continui a essere costruttore del proprio futuro, senza subire effetti distorsivi dal punto di vista etico, sociale o morale.

“Stiamo lavorando a una regolamentazione che consenta di sviluppare l’intelligenza artificiale senza snaturare il ruolo centrale dell’uomo,” ha aggiunto.

In particolare, Tenerini ha evidenziato il problema di competitività che l’Italia sta affrontando rispetto alle grandi imprese americane, che dominano il mercato globale rastrellando enormi quantità di dati per creare algoritmi sempre più sofisticati. Tenerini ha quindi lanciato un appello: “Dobbiamo costruire un grande ‘motore’ italiano per la produzione di IA, che ci consenta di competere a livello internazionale.”

Chiara Tenerini

Anche il parlamentare Andrea De Bertoldi, ha posto l’accento sul bisogno di calibrare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, evidenziando come l’IA possa rappresentare un potente alleato nella lotta all’evasione fiscale, migliorando l’efficacia degli accertamenti fiscali.

“L’intelligenza artificiale può certamente apportare vantaggi all’intero sistema tributario – ha sostenuto -, ma è fondamentale che l’uomo rimanga al centro di queste tecnologie, per evitare che si trasformino in strumenti distaccati dalla realtà e dalle necessità delle persone.”

Andrea De Bertoldi

Il tema dell’evasione fiscale è stato ulteriormente approfondito da Mario Turco, vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle, che ha sottolineato come l’IA possa avere un impatto determinante nella lotta a questa piaga economica che sottrae circa 80 miliardi di euro all’anno alle casse dello Stato.

Secondo il pentastellato, anche le professioni economico-giuridiche hanno l’obbligo di ‘governare’ l’avvento dell’IA che può rappresentare un’opportunità ma senza il controllo potrebbe trasformarsi in un boomerang.

Turco ha messo in luce anche la necessità di rilanciare il ruolo dei giovani professionisti in questo contesto. “Dobbiamo favorire l’ingresso di nuove generazioni di commercialisti ed esperti contabili, affinché possano supportare le imprese e contribuire alla legalità che l’intelligenza artificiale potrebbe diventare uno strumento fondamentale in questo processo, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione e il controllo dell’evasione fiscale”.

Mario Turco

Il dibattito sull’intelligenza artificiale non si limita solo agli aspetti economici e fiscali, ma tocca anche questioni più ampie legate alla sostenibilità, all’educazione e alla governance globale della tecnologia.

Mentre il mondo si muove verso una crescente automazione, le istituzioni italiane si trovano di fronte alla sfida di bilanciare l’innovazione con la tutela dei diritti umani e delle strutture sociali.

Questo significa, da un lato, incentivare la ricerca e lo sviluppo di soluzioni intelligenti e, dall’altro, garantire che l’adozione dell’IA non porti a un indebolimento delle professioni, alla disoccupazione tecnologica o a nuove forme di disuguaglianza.

In conclusione, l’intelligenza artificiale rappresenta una grande opportunità per il futuro, ma richiede una governance attenta e una regolamentazione equilibrata.

* Libero Quotidiano.

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