Hamad, 19 anni, giornalista: ucciso da un attacco israeliano e trovato a pezzi in sacchetti di plastica e scatole di scarpe

ROMA – Aveva 19 anni. Faceva il giornalista. Aveva passato l’ultimo anno a filmare le devastazioni degli attacchi israeliani a Gaza. A mandarci i suoi video, restando appollaiato anche due ore su un tetto per rintracciare il segnale internet giusto. E’ morto facendo il suo lavoro Hassan Hamad. Lo hanno ritrovato a pezzi, distribuito in sacchetti di plastiche e scatole di scarpe.

Hamad era giornalista palestinese, lavorava anche per Al Jazeera. E’ rimasto ucciso in un attacco israeliano. Lo riferisce la stessa emittente. Viveva nel campo profughi di Jabalia, nella parte settentrionale di Gaza. A quanto pare nei giorni scorsi aveva subito minacce dirette da un ufficiale israeliano su WhatsApp. L’esercito israeliano è accusato dai palestinesi di prendere deliberatamente di mira i giornalisti.

In un post sull’account di Hamad di domenica, evidentemente scritto da un collega, si legge: “Hassan Hamad, giornalista, non è vissuto oltre i 20 anni. Ha resistito per un anno intero a modo suo. Ha resistito stando lontano dalla sua famiglia in modo che non venissero presi di mira. Ha resistito quando ha lottato per trovare un segnale internet, seduto per un’ora o due sul tetto solo per inviare i video che vi arrivano in pochi secondi”.

“Ieri, dalle 22, si è spostato tra i luoghi bombardati e poi è tornato per cercare un segnale internet, solo per tornare indietro e riprendere le scene dei resti sparsi. Ha sopportato il dolore di una ferita alla gamba, ma ha continuato a filmare. Alle 6 del mattino mi ha chiamato per mandarmi il suo ultimo video. Dopo una chiamata che non è durata più di qualche secondo, ha detto: “Ecco qua, ecco qua, è fatta”, e ha riattaccato. È una sensazione che nessun essere umano può sopportare”.

Al Jazeera ha dichiarato di aver verificato le riprese del corpo di Hamad, trovato a pezzi e messo in sacchetti di plastica e scatole da scarpe.

Il Committee to Protect Journalists afferma che almeno 128 giornalisti sono stati uccisi da Israele a Gaza dall’inizio del conflitto del 7 ottobre.

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