Napoli, sconto di pena per l’assassino del musicista Giogiò

NAPOLI – “Si tratta dell’ennesimo caso di ingiustizia che da anni denunciamo. L’ennesima condanna ridotta per un assassino, uno che per un futile motivo non ha esitato a tirar fuori la pistola e sparare. L’ennesimo premio per un criminale il quale, assieme alla sua famiglia, non ha mostrato alcun ravvedimento e pentimento per aver tolto la vita ad un giovane ragazzo e aver distrutto una famiglia. Anzi i suoi familiari si sono presi gioco della vittima e dei suoi cari ed hanno anche avanzato delle minacce e continuano a pubblicare video e post in cui ne esaltano la condotta criminale. Daniela Di Maggio ha più che ragione, anche 40 anni di carcere sarebbero stati pochi, figuriamoci 17 o anche meno. No, questa non è giustizia ma solo un tentativo di stare il meno possibile in carcere. Io sto con la famiglia della vittima”. Così, in una nota, il deputato di alleanza Verdi-sinistra Francesco Emilio Borrelli in merito al secondo sconto di pena per l’assassino di Giovambattista Cutolo, il giovane musicista ucciso il 31 agosto 2023 a piazza Municipio a Napoli.

Condannato lo scorso marzo a 20 anni, con una riduzione di un terzo del periodo di detenzione per aver scelto il rito abbreviato, il giovane riconosciuto colpevole dell’omicidio di Giogiò, ha deciso di non voler ricorrere in appello vedendosi così riconosciuto un ulteriore sconto della pena pari ad un sesto: ora dovrà scontare una detenzione pari a 17 anni che con altri abbuoni ed eventuale buona condotta potrebbero scendere fino a 14 se non di meno.

LA MADRE DI GIOGIÒ: “L’HO PRESA MALE. NEANCHE 40 ANNI POSSONO ESSERE UNA PENA GIUSTA”

“L’ho presa male perché il pm aveva detto che avrebbe chiesto l’ergastolo se l’assassino fosse stato adulto. Il dono del perdono in questo momento non mi appartiene”, ha sottolineato ieri, nel corso di un’intervista, Daniela Di Maggio, madre di Giogiò. “Neanche 40 anni possono essere una pena giusta rispetto a quello che ha fatto. Perché mio figlio deve stare in un barattolo, ridotto in polvere, non considerato da nessuno e il suo carnefice tutelato dalla giustizia e riabilitato? Glielo auguro perché auspichiamo che tutti si possano redimere ma non credo che sia possibile per quello che si è mostrato, lui e la sua famiglia”.

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