Ritorno con ‘avventura’ per gli studenti romani arrivati martedì a Lampedusa

CATANIA – Un’avventura imprevista, un viaggio nel viaggio. Dovevano tornare a casa ieri sera le ragazze e i ragazzi dell’istituto romano Poggiali Spizzichino, da martedì a Lampedusa insieme al Comune di Roma per la commemorazione dei 368 migranti morti nel naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013 sulle coste dell’isola siciliana. Il rientro nella Capitale era previsto per le 17.55 con un volo di un’ora fino a Catania della compagnia Dat, e da lì un altro aereo li avrebbe riportati a Roma. Con un ritardo di circa un quarto d’ora dovuto a “problemi a un portellone”, ha spiegato il personale di volo, il velivolo ha lasciato l’aeroporto di Lampedusa, ma dopo 20 minuti la voce dello steward ha annunciato la necessità di rientrare sull’isola per “un problema tecnico”. Altrettanti 20 minuti sono serviti a invertire la rotta. Qualcuno non si è accorto di nulla e ha continuato a riposare, qualcun altro si è agitato. Tutti hanno tirato un sospiro di sollievo quando l’aereo ha toccato terra. Impossibile conoscere i motivi tecnici che hanno costretto il capitano a decidere di tornare, moltissime le ipotesi circolate nelle ore interminabili che i passeggeri grandi e piccoli hanno passato nei locali dell’aeroporto di Lampedusa. Tra tutte, la suggestione più accreditata era quella di un guasto a un motore e una perdita di carburante che avrebbe comportato il rischio di un ammaraggio. Tant’è, più alto il pericolo scampato, più grande la gioia di essere al sicuro.

Sotto lo sguardo delle professoresse, in giro per l’aeroporto c’era chi mangiava gli arancini offerti dalla compagnia aerea, chi tranquillizzava i genitori al telefono, chi controllava qual è l’aeroporto più grande del mondo. Restava la necessità di passare la notte. Ma dove? La Dat ha riorganizzato un volo per le 22.15, ma a quel punto la coincidenza con Catania era persa. La città ospita la Coppa Coni, un evento sportivo che ha riempito gli alberghi. E così per assicurarsi un letto la scolaresca e la delegazione di Roma Capitale, guidata dall’assessora alla Scuola, Claudia Pratelli, hanno dovuto ripiegare su Roccalumera, paese a 80 chilometri da Catania. Un lavoro certosino di telefonate e ricerche online ha coinvolto il dipartimento Scuola e la stessa Pratelli, che nonostante l’ora hanno assicurato una prenotazione in albergo. A notte fonda l’arrivo in hotel, qualche ora di sonno e poi questa mattina un pullman ha portato i ragazzi e la delegazione istituzionale a Messina. Una visita della città ha preceduto il viaggio in treno fino a Roma, dove arriveranno stasera. “Un po’ di paura e con un po’ di stanchezza siamo però riusciti a dormire e riorganizzazione il nostro ritorno a Roma. I ragazzi- ha detto Pratelli- sono stati fantastici, hanno gestito lo stress e la stanchezza con grande maturità, e soprattutto sono state straordinarie le docenti che li hanno accompagnati che sono riuscite a gestire in modo mirabile la situazione, con ironia e serenità”. E sicuramente le alunne e gli alunni tornano a Roma con una avventura in più da raccontare.

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