L’ultimo saluto a Schillaci, cori e applausi per il feretro: “Ciao Totò, figlio di Palermo”

PALERMO – Hanno preso il via in una cattedrale di Palermo gremita i funerali di Totò Schillaci, morto al termine di una malattia. Applausi, cori e tanta commozione all’arrivo del feretro sul sagrato. Sulla bara sciarpe della Juventus, del Messina e del Palermo, ma anche una maglia azzurra della Nazionale.

Ciao Totò, figlio di Palermo“, si legge su uno striscione del tifo organizzato rosanero della curva nord dello stadio Renzo Barbera. In chiesa circa mille le persone presenti, ottocento posti a sedere e duecento in piedi nei transetti. In tanti sono rimasti fuori, oltre le transenne.

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In mattinata, prima di raggiungere la cattedrale, il feretro di Schillaci ha raggiunto il quartiere Cep, dove l’eroe di Italia ’90 ha vissuto da bambino. A seguire un passaggio anche davanti alla scuola calcio Louis Ribolla, fondata dall’attaccante. Le esequie sono officiate da monsignor Filippo Sarullo, parroco della cattedrale. Al termine della celebrazione, la benedizione delle spoglie è impartita dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.

L’OMELIA: “TOTÒ HA FATTO SOGNARE L’ITALIA”

“In tanti oggi sono qui per ricordare Totò Schillaci come il calciatore delle notti magiche, perché ha
fatto sognare l’Italia”. Questo un passaggio dell’omelia pronunciata da monsignor Filippo Sarullo ai funerali di Totò Schillaci, in corso nella Cattedrale di Palermo.

“EROE DEL PALLONE, EROE DEL RISCATTO”

Schillaci è stato “un eroe del pallone, un eroe della vita, un eroe del riscatto – ancora un passaggio dell’omelia – un eroe che parte dal basso, da un quartiere di borgata, dove per farti spazio devi faticare, devi fare una scelta, sì, una scelta tra la via dei soldi facili e disonesti e la via del lavoro e il sacrificio, la via dell’onestà”. Per monsignor Sarullo “l’immagine della Sicilia e della nostra Palermo è proprio questa, fatta di tante donne e tanti uomini che vogliono riscattarsi dalla condizione di miseria e spesso degrado a forza di sacrificio e lavoro- ha aggiunto- dimostrando a se stessi e agli altri di potercela fare, di poter cambiare un destino, per molti già segnato”.

TOTÒ IL VOLTO BELLO DI PALERMO”

E ancora, il legame con la sua città: “Totò è il volto bello di Palermo, di Palermo che non molla. Totò per noi palermitani e noi siciliani è un simbolo, come lo sono stati altri uomini nella storia in altri ambiti, perché è riuscito con le sue sole forze a mostrare il volto vero, impregnato di valori, della nostra Sicilia, della nostra bella Palermo”. Così va avanti monsignor Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale di Palermo, nella sua omelia ai funerali di Totò Schillaci.
“Un figlio di questa terra che non ha mai tradito le sue origini- infine- non si è mai vergognato dei lavori svolti sempre con dignità, anzi ne ha sempre parlato come passaggi fondamentali della sua vita che gli hanno permesso di costruirsi una corazza e pertanto lo hanno reso forte e invincibile”, ancora monsignor Sarullo.

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