VIDEO | “Una foresta di mani per aiutarmi, l’amore salva il mondo”: il discorso commosso di ‘Scherpa’, 84 anni, agli angeli del fango

BOLOGNA – “Ho chiesto a mio babbo, morto quando avevo sei anni, di darmi una mano. Mi ha dato una foresta di mani, non una“: è un discorso molto commovente quello di ‘Scherpa’, un anziano di 84 anni che nei giorni scorsi è stato colpito dall’alluvione in Emilia-Romagna. Lui vive a Modigliana, in provincia di Forlì, in una delle zone più colpite. Con l’alluvione, il fiume Montone ha fatto gravissimi danni. Il suo orto, a cui è affezionatissimo e che è di fatto il suo ‘compagno di vita’ di questi ultimi anni, si trova proprio sull’argine ed era stato completamente sommerso. Aiutato dagli angeli del fango a ripulire, alla fine ha fatto loro un discorso molto commovente. Che è stato montato e poi condiviso sui social da Andrea Nonni (@dedepillo su Instagram), un creatore digitale che nella piattaforma ‘The pillow’ racconta le storie di personaggi particolari, con una vita fuori dagli schemi, raccolte e documentate in giro per l’Italia. Aveva raccontato anche quella di Scherpa, un signore anziano di Modigliana. E in questi giorni ha fatto girare il suo discorso di ringraziamento che ha pronunciato, cappello nelle mani, davanti agli angeli del fango che gli hanno dato una mano dopo l’alluvione della settimana scorsa.

“UNA FORESTA DI MANI, GRAZIE DEL VOSTRO AMORE”

“Quello che sto per dire non è retorica, mi levo il cappello davanti a voi- dice ‘Scherpa’ senza denti-. Mio babbo è morto nel 1946, io avevo 6 anni, perciò quando mi sono trovato con la bicicletta, mi sono affacciato e ho visto questo, questa solitudine di macerie , tutto sottosopra, ho detto ‘Babbo! Dammi una mano, babbo”. E prosegue: “Non mi ha dato una mano- dice rivolto ai ragazzi con le pale davanti a lui- alzate le mani. Mi ha dato una foresta di mani, una foresta, ed è stata questa foresta di mani attaccate a dei corpi di giovani che siamo riusciti a fare tutto questo”. Il suo orto, si vede dalle immagini, sta tornando a vedersi sotto la valanga di fango che lo aveva ricoperto.

L’84enne prosegue: “È uno dei momenti più belli della mia vecchia esistenza, mi avete dato molto, mi avete dato felicità, perchè avete espresso verso di me amore. Io cerco in qualche modo di ricambiarlo ma non ci arriverò mai al pari vostro perchè ricordatevi bene che il sentimento di amore è il più profondo, è quello che fa stare bene il mondo intero. Solamente c’è qualcuno, la minoranza, i cattivi sono pochi (ma hanno molto potere), e spero che la gente capisca che il sentimento che fa stare in pace non è la guerra, è l’amore”.

Perchè si chiama Scherpa? Perchè la sua mamma, da bambino, gli comprò “per 300 lire” un paio di scarpe bellissime con grandissimi sacrifici. E quando a scuola lo videro arrivare con queste grandi scarpe lo chiamarono ‘Scarpazzon’. “Da allora questo nome è sempre rimasto con me”, dice l’anziano. Il video di ‘The pillow’ che racconta la vita di ‘Scherpa’ si intitola L’uomo che viveva solo da 84 anni

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