Fisco, Cuchel (commercialisti): “Serve cambio di passo su semplificazioni e lotta al sommerso, rinviare scadenze del Concordato preventivo”

“La riforma fiscale ha visto coinvolti i commercialisti fin dall’inizio e questa interlocuzione aveva alimentato attese molto alte. Purtroppo prendiamo atto, alla luce dei provvedimenti del governo pubblicati in Gazzetta, che finora si è proceduto solo ad una mera riorganizzazione senza incidere in maniera forte sulla complessità del sistema fiscale italiano. Poco si è fatto in tema di semplificazioni, sull’emersione del sommerso per rideterminare la base imponibile abbassando la pressione fiscale, tra le più alte dei Paesi Ocse”. Lo ha dichiarato Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, nel corso del convegno “Una vera riforma fiscale e l’AI per il rilancio della professione: sogno o realtà” promosso a Pozzuoli nella sala conferenze dell’hotel “Gli Dei”.

“Ci auguriamo che nei prossimi mesi vengano introdotti nuovi provvedimenti che vadano nella direzione di semplificare e rendere più equo il fisco nell’interesse dello Stato, di famiglie e imprese. In quest’ottica – ha aggiunto Cuchel – abbiamo chiesto il rinvio delle scadenze legate al Concordato preventivo biennale perché, considerate tutte le modifiche sostanziali che hanno rivoluzionato il sistema, serve tempo per renderlo effettivamente efficace, informando i contribuenti su tutte queste novità”.

A illustrare lo stato dell’arte della Riforma fiscale è intervenuto Maurizio Leo, viceministro all’Economia: “Da agosto 2023 ad oggi il governo ha varato ben 13 decreti attuativi e nuovi ne saranno licenziati relativi ai testi unici in particolare del contenzioso e delle sanzioni dando così vita al cambiamento del rapporto tra fisco e contribuente, puntando sulla collaborazione. Come ad esempio attuato attraverso il Concordato preventivo biennale che sta suscitando grande attenzione Ci sono state modifiche importanti per renderlo più incisivo”.

Per Chiara Tenerini (parlamentare di Forza Italia in Commissione Lavoro alla Camera) “la richiesta di una proroga è condivisibile perché effettivamente i tempi di recepimento di questa nuova norma hanno bisogno di più tempo per essere compresi anche da parte dei contribuenti che sono un po’ sconcertati su questa proposta che va nella direzione di un ‘fisco amico’ e necessita dunque di maggiore armonizzazione”.

Secondo Mario Turco, vicepresidente nazionale del M5s “il Concordato preventivo era stato annunciato come strumento rivoluzionario ma si sta rivelando uno strumento coercitivo per fare cassa, complicando la vita di professionisti e contribuenti. Chiediamo al ministro Giorgetti e al viceministro Leo di sospendere questo strumento che già ha subito tante variazioni e ormai è già vecchio”.

Andrea De Bertoldi (commissione Finanze a Montecitorio) ha sottolineato che “il Concordato preventivo biennale potrebbe offrire certezze alle casse dello Stato e ai contribuenti. C’è qualche dubbio sull’effettiva capacità di portare alla finanza pubblica quanto previsto. Ma la strada degli accordi preventivi ritengo sia percorribile e perfettibile”.

Virginio Merola (deputato del Pd in Commissione Finanze) ha rimarcato che “ogni volta si chiedono proroghe in seguito ai cambiamenti continui della norma. Dunque, è comprensibile che i professionisti siano costretti a chiedere ‘tempo’, ma questo la dice lunga sul nostro modo di far funzionare il Fisco”.

Marcella Caradonna (presidente dell’Odcec di Milano), ha detto che “il ‘Concordato’ rappresenta una nuova metodologia e deve essere illustrata in maniera dettagliata ai contribuenti. Ottenere un differimento dei tempi è nell’interesse di tutti per favorirne l’adesione. La ‘Riforma’, invece, ha luci e ombre ma attendiamo di vedere l’applicazione sul campo per valutarla correttamente”.

Vincenzo Tiby (consigliere Odcec Napoli) ha evidenziato che “l’intelligenza artificiale è sicuramente un’opportunità, occorre governare il processo. I nostri investimenti, nel corso degli anni, sono stati tutti in favore dell’amministrazione finanziaria. La digital transformation l’abbiamo subita. A Napoli abbiamo avviato un progetto sperimentale e stiamo valutando i risultati”.

I lavori sono stati introdotti da Luigi Manzoni, sindaco di Pozzuoli, che ha ringraziato l’Associazione Nazionale Commercialisti per aver scelto la città flegrea, che da sempre ha una forte vocazione per il turismo congressuale potendo contare su una forte componente di ospitalità, servizi e competitività, nonostante il fenomeno del bradisismo”.

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