7 Ottobre, Meloni: “Dilaga l’antisemitismo, ma Israele rispetti il diritto umanitario”

di Emanuele Nuccitelli e Roberto Antonini

ROMA – Le paure per la crescente ondata di antisemitismo, emersa anche nei recenti cortei Pro-Palestina, il richiamo al diritto alla difesa di Israele ma anche al rispetto del diritto umanitario per la popolazione civilea Gaza: la premier Giorgia Meloni interviene alla cerimonia di commemorazione per l’attacco del 7 Ottobre, nel Tempio Maggiore di Roma. Con lei, presente una larga rappresentanza del suo governo.

MELONI: “NON DIMENTICHIAMO LA DISUMANA AGGRESSIONE DI HAMAS”

“Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa”, lo dice la premier Giorgia Meloni, nel corso oggi della cerimonia di commemorazione per l’attacco del 7 Ottobre, nel Tempio Maggiore di Roma.

La cerimonia ha preso il via con un minuto di silenzio, seguita dall’orazione del Rabbino Capo Di Segni. Folta la rappresentanza del governo. In prima fila siedono la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il ministro dello Sport Andrea Abodi, la ministra della Famiglia Eugenia Roccella.

MELONI: “ISRAELE HA IL DIRITTO A DIFENDERSI, MA SI RISPETTI IL DIRITTO INTERNAZIONALE”

“In questa giornata, ribadiamo il legittimo diritto di Israele a difendersi e a vivere in sicurezza nei propri confini, ma anche la necessità che questo sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo, infatti, restare insensibili davanti all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane”. Lo dice la premier Giorgia Meloni nel corso della Cerimonia.

MELONI: “È DOVERE DI TUTTI RIPORTARE IL DIALOGO E LAVORARE ALLA DE-ESCALATION”

“Le conseguenze dell’attacco di Hamas hanno scatenato un’escalation su base regionale che potrebbe avere esiti imprevedibili. È dovere di tutti riportare il dialogo, lavorando per arrivare ad una de-escalation. L’Italia, anche in qualità di Presidente di turno del G7, continuerà ad impegnarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza, per il rilascio degli ostaggi israeliani e per la stabilizzazione del confine israelo-libanese, attraverso la piena applicazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Confermiamo il nostro sostegno a tutti gli sforzi di mediazione portati avanti, e il nostro impegno per lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati”. Lo dice la premier Giorgia Meloni.

Nell’intervento della Premier e dei rappresentanti della comunità ebraica della Capitale emergono anche le preoccupazioni per l’ondata di antisemitismo che si sta manifestando, spiegano, anche attraverso nei recenti cortei pro-Palestina e nelle proteste degli ambienti universitari.

MELONI: “PREOCCUPA L’ANTISEMITISMO LATENTE E DILAGANTE”

Ricordare e condannare con forza ciò che è successo un anno fa non è un mero rituale, ma il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti. E le manifestazioni pubbliche di questi ultimi giorni lo hanno, purtroppo, confermato“. Lo dice la premier Giorgia Meloni, in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro la popolazione israeliana.

FADLUN: ALCUNE UNIVERSITÀ TRASFORMATE IN LUOGHI ANTISEMITISMO

“In alcuni giovani i cattivi insegnamenti hanno fatto breccia. I cortei pro Hamas e Hezbollah sono partiti da alcune università che da templi della cultura si sono trasformati in luoghi di pregiudizio antisemita e in centri di odio“. Lo dice il capo della comunità ebraica romana Victor Fadlun, nel corso della cerimonia di celebrazione del primo anniversario del 7 ottobre.

“È passato un anno dal 7 ottobre, la rabbia è aumentata ed è aumentato il dolore”, perché “quello che ha fatto Hamas è puro orrore“, rappresentando “un pogrom in terra di Israele che non mette a rischio solo Israele ma tutto il mondo“. Ed è “una rabbia aumentata perché dopo un momento iniziale di solidarietà quando Israele si è difeso è tornato l’odio fomentato da un antisemitismo atavico”. Prosegue il presidente della Comunità ebraiche di Roma lo dice nel corso della celebrazione per il primo anniversario del 7 ottobre nel Tempio Maggiore di Roma. “Noi ebrei di Roma siamo più determinati di prima, non ci siamo chiusi e non ci siamo arresi”, conclide, e “accanto alla rabbia, ricordate la rabbia di Oriana Fallaci, c’è la speranza di un futuro di pace”.

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